VERITÀ MATEMATICHE INCONTROVERTIBILI SULLA QUALIFICAZIONE MATEMATICA DI UN AMMORTAMENTO GRADUALE

Vi sono sistemi di ammortamento che NON vengono creati imponendo una determinata formula matematica riconducibile ad a uno specifico REGIME DEGLI INTERESSI ma semplicemente prevedendo delle peculiari CONDIZIONI MATEMATICHE. Ad esempio:

1) Nell’AMMORTAMENTO ITALIANO normalmente si impone, da una parte, che la QUOTA CAPITALE debba essere sempre costante perché si stabilisce di dividere la SOMMA EROGATA per il NUMERO delle RATE e, dall’altra, che la QUOTA INTERESSE posticipata debba essere determinata attraverso la moltiplicazione fra il TASSO ANNUO (o il TASSO PERIODALE) e il DEBITO RESIDUO con la formula I*DR.;

2) nel BULLET si impone che la SOMMA EROGATA debba essere restituita alla scadenza del prestito e che gli INTERESSI, da pagare periodicamente, debbano essere calcolati attraverso la moltiplicazione fra il TASSO ANNUO (o il TASSO PERIODALE) e la SOMMA EROGATA con la formula I*S;

3) nei FINANZIAMENTI TIPO ZERO COUPON (o meglio TIPO MONTANTE) si impone che la SOMMA EROGATA e gli INTERESSI debbano essere congiuntamente restituiti alla scadenza del prestito.

4) nei LEASING si impongono diverse variabili, come il CANONE INIZIALE normalmente privo di INTERESSI, le RATE comprensive di QUOTE CAPITALE e di QUOTE INTERESSE e il CANONE FINALE normalmente comprensivo anche di INTERESSI.

In questi casi, molti sostengono che NON vi sia un’INEQUIVOCABILITÀ SULLA QUALIFICAZIONE MATEMATICA E GIURIDICA DEGLI STESSI.

In realtà, si può verificare agevolmente se questi sistemi di ammortamento sono nel REGIME COMPOSTO o nel REGIME SEMPLICE degli interessi come illustrato nei testi antichi di matematica finanziaria.

Nel rinviare agli articoli CASANO 1845 LA MOLTIPLICAZIONE FRA IL TASSO E IL DEBITO RESIDUO DEL SISTEMA FRANCESE E DEL SISTEMA ITALIANO È NEL REGIME COMPOSTO , LEVI 1953 CAPITALIZZAZIONE E SUO SIGNIFICATO OTTAVIANI 1988 LA MOLTIPLICAZIONE FRA IL TASSO E IL DEBITO RESIDUO DEL SISTEMA FRANCESE E DEL SISTEMA ITALIANO È NEL REGIME COMPOSTO, si ricorda che l’impianto teorico di base della matematica finanziaria, così come espresso nei manuali sia del Prof. ALESSANDRO CASANO (Elementi di Algebra, Palermo, 1845) sia del Prof. EUGENIO LEVI (Corso di Matematica Finanziaria, La Goliardica Milano,1953) sia del Prof. GIUSEPPE OTTAVIANI (Lezioni di Matematica Finanziaria, Veschi, Milano, 1988), afferma che se gli interessi che maturano in ogni singolo periodo sono calcolati moltiplicando il tasso effettivo annuo (o il tasso periodale effettivo o tasso periodale NON equivalente perché semplicemente determinato dividendo il TAN per il tipo di periodicità adottato) per il DEBITO RESIDUO non ancora rimborsato del PDA “FRANCESE” o del PDA “ITALIANO“, questa assunzione implica che è il regime dell’INTERESSE COMPOSTO a regolare il contratto.

Vi sono, invece, sistemi di ammortamento che vengono creati imponendo o una formula del REGIME COMPOSTO o un’equazione del REGIME SEMPLICE e, quindi, vi è un’INEQUIVOCABILITÀ SULLA QUALIFICAZIONE MATEMATICA E GIURIDICA DEGLI STESSI: ad esempio, il sistema di ammortamento della rata costante posticipata può essere determinato sia con il PRINCIPIO DI EQUITÀ del REGIME COMPOSTO (sistema FRANCESE) sia con il PRINCIPIO DI EQUITÀ del REGIME SEMPLICE (sistema LINEARE).

VOLUME I sul portale www.youcanprint.it

In questo VOLUME I di 704 pagine si spiegano i PRINCIPI DI MATEMATICA FINANZIARIA BASILARI PER COMPRENDERE I FINANZIAMENTI RATEALI.
In particolare, vi è tutta la costruzione matematica INEDITA di DEVIS ABRIANI sulle diverse ponderazioni dei periodi rateali (Anno Civile Corretto (365/365 e 366/366), Anno Civile Non Corretto (365/365 e 366/365), Anno Misto (365/360 e 366/360), Anno Commerciale (360/360) del Montante in Semplice e Composto, della rata costante posticipata (Francese) in Semplice (in t_0 e in t_m) e Composto (in t_0 e in t_m) e della rata variabile posticipata (Italiano) in Semplice (in t_0 e in t_m) e Composto (in t_0 e in t_m)

VOLUME II sul portale www.youcanprint.it 

In questo VOLUME II di 882 pagine si parla delle CONSEGUENZE GIURIDICHE PER IL MANCATO UTILIZZO DEL REGIME SEMPLICE DEGLI INTERESSI NEI FINANZIAMENTI RATEALI.
In particolare, si illustra: a) l’obbligo giuridico dell’uso della ponderazione dei periodi rateali dell’anno civile corretto spiegata da Devis Abriani nel VOLUME 1 PRINCIPI DI MATEMATICA FINANZIARIA BASILARI PER COMPRENDERE I FINANZIAMENTI RATEALI; b) la prova matematica/empirica che il Regime Composto (“Francese” o “Italiano”) è illecito ex art. 821 c.c.; c) la prova matematica/empirica che unicamente il Regime Semplice con impostazione iniziale in t_0 (“Francese” o “Italiano”) rispetta ad ogni istante temporale l’art. 821 c.c.; d) la prova matematica/empirica che il Regime Semplice con impostazione finale in t_m (“Francese” o “Italiano”) NON rispetta ad ogni istante temporale l’art. 821 c.c.; e) la modalità matematica/empirica corretta giuridicamente per il calcolo della Tentata Truffa e della Truffa Consumata; f) la modalità matematica/empirica corretta giuridicamente per il calcolo della Tentata Truffa Attualizzata da utilizzare per la verifica dell’Usurarietà del contratto; g) la prova matematica/empirica dell’impossibilità di determinazione dell’aliquota dell’indeterminatezza contrattuale del tasso corrispettivo se si usa il Regime Semplice con impostazione finale in t_m a causa dell’asintoto verticale; h) la prova matematica/empirica dei reati di Truffa e Autoriciclaggio di Cassa Depositi Prestiti per i finanziamenti concessi agli Enti locali. 

PARAGRAFO 11 VOLUME II “Tasso corrispettivo: il reato-mezzo di Truffa aggravato ex art. 61, comma 1, n. 2, c.p. dalla connessione con il reato-fine di Usura nei contratti di finanziamento rateale. La problematica conseguenziale del reato societario di Autoriciclaggio e del reato di Estorsione”